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Come diventare recruiter

Il settore delle risorse umane attira tantissimi studenti e aspiranti professionisti che vogliono sapere come diventare un recruiter, in modo da inserirsi lavorativamente in un contesto dinamico e capace di garantire alti livelli di crescita professionale.


Il selezionatore del personale, detto anche “cacciatore di teste”, deve possedere una serie di skills che spaziano dalla conoscenza delle normative sul mondo del lavoro (contratti collettivi nazionali, sicurezza, apprendistato etc.) e dell’economia e gestione aziendale, passando per le competenze digitali fino a quelle legati alla sfera motivazionale e legata alla psicologia del lavoro.


I compiti di questa figura professionale sono legati principalmente alla ricerca e selezione del personale per aziende che cercano determinati profili da inserire all’interno del proprio organico.


In questo post vi spiegheremo il percorso giusto da fare per diventare un professionista del genere, attraverso uno specifico piano formativo.


Ricordiamo ai nostri lettori che Tree è un servizio innovativo ed unico nel suo settore nell’area territoriale dell’agro aversano. Un nome che sottintende il termine anglofono: “three” che indica le tre direttrici cardine del progetto, ovvero Coworking, Formazione e Lavoro.



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Come diventare recruiter: il percorso da fare


Per capire come diventare recruiter occorre prima avere ben chiaro il percorso formativo da svolgere.


Un selezionatore professionista deve essere necessariamente in possesso di un titolo di studio universitario di base, in realtà basterebbe anche una triennale in materie socio-umanistiche o giuridico-economiche.


Essere in possesso di una laurea magistrale, nelle materie sopraindicate, sarebbe l’ideale, ma altrettanto fondamentale è un percorso post-laurea mirato all’ottenimento dei requisiti imprescindibili per svolgere questa tipologia di professione.


I requisiti fondamentali da maturare nello specifico sono: padronanza delle teorie e tecniche legate alla selezione, formazione e gestione del personale abbinata ad una notevole capacità comunicativa. A tali skills si devono aggiungere le competenze relative al mercato del lavoro, in termini giuridici ed economici e quelle legate alla scienza dell’organizzazione.

A completare il quadro delle competenze sono una spiccata capacità comunicativa abbinata alle basi della psicologia del lavoro, a ottime doti informatiche e linguistiche, soprattutto padronanza della lingua inglese e, oltre alle immancabili skills in campo digitale, anche quelle legate al problem solving e alla gestione dei conflitti.


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Master in Risorse Umane e stage con placement alto


Un master in selezione, gestione e formazione del personale, capace di garantire un placement elevato in termini occupazionali, risulta l’unico percorso post-laurea da fare per ottenere il giusto ingresso nel settore delle risorse umane.


Le aziende e, soprattutto, le agenzie interinali prediligono sempre un candidato/a in possesso di titolo universitario e relativa specializzazione post studi. Un passaggio obbligato per diventare recruiter e che un aspirante selezionatore non può assolutamente evitare.

Infine, quando occorrerà scegliere l’azienda in cui svolgere lo stage, prediligere una piccola media impresa.


In questo modo, grazie ad un contesto meno complesso e più a misura di lavoratore, sarà più semplice comprendere i meccanismi cardine che regolano questa professione.

Terminato lo stage, il futuro professionista potrà candidarsi per le posizioni aperte previste per i selezionatori junior, in modo da iniziare la propria scalata verso un sicuro successo professionale!


Continuate a seguire il nostro blog per essere informati su tutte le news legate a formazione, coworking e lavoro.




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