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Bonus lavoratori: tutto quello che c’è da sapere

Il Bonus lavoratori rappresenta una sorta di indennità che molti lavoratori potranno ricevere durante il mese di settembre dell’anno 2022, dato che il Decreto Aiuti è in vigore dal 09 agosto di quest’anno.


Si tratta di un contributo, cosiddetto “una tantum” concepito per sostenere il potere d’acquisto dei nuclei familiari. Un contributo erogato durante un periodo caratterizzato da inflazione e innalzamento dei prezzi. 


La notizia positiva è che il bonus sarà esentasse, e non concorreràalla “famosa” formazione del reddito ai fini Irpef né per i lavoratori dipendenti e pensionati, né per le partite Iva, né per tutti gli altri soggetti beneficiari, come sostengono le fonti ufficiali.


In questo articolo vi spiegheremo a chi spetta questo incentivo e quali sono i requisiti e le categorie di lavoratori interessati.


Vi ricordiamo che Tree è un servizio innovativo ed unico nel suo settore nell’area territoriale dell’agro aversano. Un nome che sottintende il termine anglofono: “three” che indica le tre direttrici cardine del progetto, ovvero Coworking, Formazione e Lavoro.

 

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Bonus lavoratori: le informazioni chiave


Il bonus lavoratori potrà essere percepito da moltissime categorie di lavoratori.


Parliamo sia di lavoratori subordinati e parasubordinati, e anche i percettori di indennità di sostegno al reddito che hanno diritto, che avranno il diritto di ricevere l’indennità una tantum di importo pari a 200 euro.


Risultano interessati a questa misura tutti i residenti in Italia che hanno un reddito inferiore ai 35mila euro annui e che sono titolari di un contratto di lavoro o di un trattamento pensionistico da previdenza obbligatoria: 31 milioni di persone circa.


In merito alla tempistica, ci sono alcuni lavoratori che lo hanno già percepito a luglio 2022, e altri dovranno aspettare fino a ottobre dello stesso anno.


Vi ricordiamo, che tale misura spetta anche ai pensionati e a chi percepisce disoccupazione attraverso Naspi, i lavoratori occasionali che abbiano versato almeno un contributo mensile nel 2021 e anche gli autonomi, sia con partita IVA che senza, iscritti alle gestioni previdenziali INPS.

 

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Inoltre, sono inclusi anche i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e i professionisti iscritti alle Casse apposite.


Le modalità di richiesta ed erogazione risultano, però, diverse a seconda della categoria di appartenenza.


In determinati casi l’erogazione avviene in automatico da parte dell’INPS o del datore di lavoro, mentre in altri è richiesta la presentazione di una domanda da parte dell’avente diritto.


In sostanza, chi lavora nel privato dovrà presentare un’autodichiarazione compilata e firmata in cui si conferma di avere i requisiti necessari e di non ricevere l’incentivo due volte.

 


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